Poggio Catino


  • E’ situato sul versante preappenninico dei Monti Sabini, sulla riva sinistra del fiume Tevere ed equidistante da Rieti, Roma e Terni


  • Altezza:


    387m s.l.m.

  • Superficie:


    14,98km²

  • Popolazione:


    ~1.268

La nostra storia


Non esistono riferimenti storici certi che consentano di datare l’origine di Catino e di Poggio Catino. Catino, costruito su una spalla rocciosa di una colina, è sorta sicuramente prima, nel periodo della dominazione Longobarda (652-774) con un Castrum e la Torre pentagonale a testimonianza del periodo, Poggio Catino è un insediamento satellitare nato per l’impossibilità del castello di Catino di ampliarsi e così fu costruito un nuovo Castrum, su di un poggio, quello di Moricone, in posizione strategica e a pochissima distanza, nacque il Podium Catini.
La storia di Catino e di Poggio catino è strettamente connessa alle vicissitudini dell’Abbazia di Farfa.

Poggio Catino


E’ situato sul versante preappenninico dei Monti Sabini, sulla riva sinistra del fiume Tevere ed equidistante da Rieti, Roma e Terni.
Poggio Catino e Catino, che costituiscono lo stesso Comune, sono due centri urbani poco distanti tra loro a circa 385 m. s.l.m. Il Comune ingloba un territorio di 15 Km quadrati, con un territorio fondamentalmente boschivo e sul crinale si stagliano due montagne il Monte Pizzuto e il Monte Tancia rispettivamente di 1287,2 e 1287 m s.l.m..

Cosa vedere

Torre Longobarda VII sec.

Una dolina carsica di forma circolare. La Rocca è posizionata sul fianco sud, una parete verticale di roccia compatta. La Torre alta più di venti metri, pentagonale, con il vertice acuto a nord-est. E' perfettamente conservata al netto della parte apicale. Costruita con pezzame di pietra a fitta tessitura muraria talvolta avvicendato con blocchi di maggiori dimensioni, con spigoli perfettamente regolari di pietra scalpellinata, si restringe leggermente verso la vetta per successivi quattro livelli. Mentre sono ben conservate la Torre, la cortina sul lato est e i due torrioni d'angolo, lo stato di rudere della parte restante della Rocca e le alterazioni subite sollecitano diverse letture riguardo l'architettura e l'impianto. Un fortilizio come si presume fosse quello di Catino può giustificarsi solo con la funzione di assolvere un compito militare di grande contenuto strategico. Alla Rocca e tutto concentrato sulla ripida parete rocciosa di sud-ovest della dolina, si aggiunse il borgo il cui impianto urbanistico conserva fedelmente la struttura primitiva a parte le modificazioni edilizie intervenute nel tempo. Nel panorama locale, tali resti sono assolutamente unici per la tipologia fortificatoria dell'impianto, l'accuratezza costruttiva, per l'immagine di potenza che suggeriscono in quel sistema di simboli tipicamente medievale e lo stato di conservazione.


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Palazzo baronale

Il palazzo baronale di Poggio Catino sorge sulla sommità del colle Moricone, accanto all'antica rocca medievale. L'edificio venne radicalmente modificato all'inizio del XVII secolo dalla famiglia Olgiati che lo trasformò in una sontuosa residenza nobiliare.
Il luogo dove sorge l'antico palazzo baronale, oggi sede degli uffici del Comune, ha sempre rivestito un importante ruolo strategico, difensivo e di rappresentanza del potere. Accanto al bastione fortificato della rocca sorgeva infatti la residenza nobiliare, sede dell'antica amministrazione. Alla fine del XV secolo, con la famiglia Orsini, cominciarono i primi lavori di ristrutturazione e abbellimento dell'edificio. Ma fu nel 1614, quando Settimio Olgiati divenne signore dei castelli di Catino e Poggio Catino, che il palazzo venne completamente rinnovato assumendo l'aspetto attuale. L'edificio fu ricostruito in forme grandiose seguendo l'andamento del terreno e legandosi ai fabbricati circostanti preesistenti. All'esterno fu realizzata una loggia ad arcate con affacciò sul giardino. Gli interni vennero decorati con affreschi, stucchi, marmi e specchi. Il grande salone per i ricevimenti oggi ospita la sala consiliare del comune e conserva un bel soffitto in legno a cassettoni vi è anche un piccolo ninfeo. All'interno del palazzo è ospitato anche l'Archivio locale che conserva gli antichi statuti cittadini.
Con la fine della dominazione degli Olgiati e con il decadimento dei privilegi feudali il castello passò di mano in mano attraverso una lunga serie di proprietari che, fortunatamente, conservarono integro l'aspetto della dimora seicentesca.
Dalla metà dell'Ottocento e per circa un secolo si sono succeduti diversi personaggi nella gestione del palazzo: i Sauve, benestante famiglia di Forano, il conte Orsini, il ginecologo prof. Umberto Biraghi di Roma, l'ingegnere inglese Anderson, l'attrice francese Yvonne Forneaux, il geometra Vittorio Termini.
Solo nel 1980 l'edificio venne acquisito dal Comune di Poggio Catino riportando così il palazzo alla sua originaria funzione di sede dell'amministrazione locale.
La Rocca di Poggio Catino Costruita sulla collina di Moricone intorno all’anno mille, in posizione eminente, costituì il nucleo fortificato intorno a cui si aggregò la Domus signorile costituita da strutture civili molto consistenti, protette da una possente cortina con torrioni e successivamente il Borgo. Con l'avvento degli Olgiati (primi anni del 1600) si verificò una rinascita economica significativa con l'incremento della produttività del patrimonio feudale e miglioro contratti agrari. Fu ristrutturato e ampliato il Palazzo Signorile (detto poi "Palazzo Olgiati"), realizzato l'acquedotto della Canale, ricostruita la Chiesa e incrementato il patrimonio edilizio del Castello. Di particolare importanza fu il miglioramento delle relazioni sociali.
Campanile San Nicola di Bari Nel posto dove sorgeva un’antica villa romana poi la vecchia Chiesa, ormai fatiscente e inagibile, il Marchese Settimio Olgiati eresse dalle fondamenta il nuovo Tempio costituito dalla navata centrale e da due navate laterali con il soffitto a volta. Era il 1621. Fu consacrata dal Card. Carlo Rezzonico il 19 Luglio 1774. Murata in una parete della navata destra, vi si conserva un'Urna cineraria di travertino risalente al II° secolo d.C. con fregi decorativi ed una iscrizione: . D. M. CERCENIA LAURENTINA VIXIT ANNO X MENSES X DIES XXV F. M. F. ( Agli Dei Mani - Cercenia Laurentina. Visse Anni 10 Mesi 10 Giorni 25. La madre fece alla figlia ) Sull’ altare di Sant’Elena (in fondo alla navata di destra) è conservato in buono stato una tela cinquecentesca di scuola umbro-romana raffigurante la Santa con la Croce, vicino all’altare c’è una lapide ( dietro cui sono custodite le ceneri) che ricorda Ippolita moglie di Giovanni Battista Olgiati morta all’età di 30 anni il 30 gennaio 1634.


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Via Bagni di Silla

Nelle vicinanze del Cimitero, esistono mura di notevole entità che definiscono il perimetro di una struttura dalla classica forma degli impianti termali romani. Nel tempo, si è staccato un angolo di notevoli proporzioni rovinato nel terreno sottostante dove ancora di trova. Si tratta di mura a reticolato certo riferibili - come tecnica costruttiva - all'età repubblicana (III° - II° secolo a.C.) ma non esistono elementi attendibili per attribuirne l'appartenenza a Silla e, di conseguenza, non si spiega neppure la denominazione. Che si trattasse di un impianto termale si deduce dal fatto che i particolari costruttivi (feritoie laterali , i resti di una piccola costruzione nelle immediate vicinanze con la probabile funzione di spogliatoio) inducono a ritenerlo tale ma soprattutto lo testimonia il rinvenimento di resti di un acquedotto sotterraneo che sbocca nella cisterna di San Silvestro (vecchio Mattatoio). Nel sito doveva certamente esserci una Villa romana andata distrutta nel tempo e sulle cui rovine fu costruita la Chiesa Madonna dei Nobili e, in tempi recenti, il Cimitero comunale. Il fatto che si trattase di una Villa dotata di Terme induce a ritenere che appartenesse ad un personaggio molto facoltoso e di grande prestigio. La presenza di questa Villa non può considerarsi una fenomeno isolato in quanto nel territorio comunale (Loc. Grottone di Vallecollicchia, Fontegrotti, Paterno) sono stati rinvenuti resti di mura antiche di origine romana con tipico posizionamento residenziale


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Chiesa di San Antonio Abate

La sua origine risale alla fine del 1500. Era costituito da una chiesa e un piccolo cenobio che ospitava Frati conventuali francescani. Il 17 maggio 1602 il Comune di Poggio Catino donò alla Chiesa di Sant'Antonio la Cisterna situata nella Piazza antistante. Gli accessi a tale Cisterna (chiusi in tempi recenti ) sono ancora visibili all'inizio di Via Moricone. Il Convento fu soppresso a seguito della Bolla pontificia di Innocenzo X° e con un Breve del 24 gennaio 1774. Il 7 gennaio del 1785 fu riattivato dalla Congregazione dei Redentoristi e la loro presenza si protrasse fino al 1809. Il 21 Dicembre 1843 fu benedetto il nuovo Cimitero di Sant'Antonio. Alla fine del 1893, il Comune di Poggio Catino stipulò con il Conte Nicola Capasso un contratto preliminare per l'acquisto dei beni in condominio. In questo modo i diritti che il Comune aveva sull'area dell'ex - Convento di Sant'Antonio - ad esclusione del piazzale - venivano ceduti al Conte Capasso previa approvazione dei Confratelli della Confraternita di Sant'Antonio. Sui ruderi del Convento, ad opera del Prof. Biraghi Umberto, fu costruito nel 1926 l'Asilo infantile il quale, con Atto del Notaio Giuseppe Lanciotti di Roma rogato il 14 Luglio 1943, venne donato dal Prof. Biraghi all'Ente Comunale di Assistenza con la clausola: ''sotto l'espressa condizione tassativa che rimanga la destinazione ad Asilo Infantile.'' La Chiesa di Sant'Antonio invece, come risulta all'Ufficio Tecnico Erariale di Rieti, è classificata: ''Edificio sacro e pubblico''.


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Chiesa di Santa Caterina da Siena

Fu costruita per disposizione testamentaria fatta da Scipione Scorti morto il 27 aprile 1642 (testamento consegnato al Notaio Lelio Caioli). La Cappella doveva costruirsi ''fuori della porta di Catino, attaccata alla Cappella di SanRocco''. Fu realizzata nel 1707 dall'Avvocato Bartolomeo Andretti e il campanile venne aggiunto nel 1745. Sopra l'altare esiste una tela ad olio che rappresenta Santa Caterina dinanzi alla Vergine con il Bambino, Sant'Anna al centro e un Angelo con candelabro e candela accesa. Era dotata di beni e censi tra cui i terreni Pastine e Piedimonte. Dopo molte vicissitudini fu venduta al Pontificio Collegio Armeno che la cedette alla Chiesa Parrocchiale di Catino


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Chiesa di San Rocco

La cappella dedicata a San Rocco risale probabilmente all'inizio del XVI secolo e al suo interno conserva splendidi affreschi cinquecenteschi.
Nel mese di agosto in piazza Indipendenza e per le strade del paese si svolgono grandiosi festeggiamenti in onore di Maria SS.ma Assunta e S. Rocco.
La chiesa di S. Rocco venne eretta tra il XV e il XVI secolo, in un periodo compreso tra la canonizzazione del santo francese, del 1414, e la data del 1562 riportata sull'abside.
La sua semplice facciata è caratterizzata da due eleganti volute laterali, un grande orologio centrale e un piccolo timpano triangolare .
L'interno della chiesa è a navata unica. L'abside è decorata con un grande affresco diviso in due registri: nel catino superiore è raffigurata la Vergine Incoronata circondata da angeli musicanti; al centro della fascia inferiore una cornice dipinta racchiude l'immagine di S. Rocco affiancata da due schiere di santi precedute dalle figure dei Principi degli Apostoli, Pietro e Paolo.
Sulle pareti laterali si trovano altri due affreschi rappresentanti San Bernardo, con il saio bianco e la mitra (il copricapo dei vescovi), e San Rocco con il cappello e il bastone del pellegrino.
L'agiografia del santo francese narra del suo pellegrinaggio in Italia dove si dedicò alla cura degli ammalati di peste. Contratto il morbo, San Rocco fu costretto a rifugiarsi in una grotta per non contagiare altre persone. Qui venne aiutato da un cane che ogni giorno gli portava un pezzo di pane.
Nel nostro affresco San Rocco è infatti raffigurato nell'atto di indicare una piaga sulla propria coscia ed è affiancato da un cagnolino che stringe una pagnotta tra i denti.
Grazie alla dedica riportata sotto alcuni affreschi, le decorazioni della chiesa possono essere datate al 1562, sotto il pontificato di Pio IV.


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Eventi

Feste di Ferragosto


Agosto



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Sagra della Panzanella


17 agosto


Sin dai primi anni ’70 e Oramai da oltre 40 anni si svolge ogni 17 agosto la tradizionale Sagra, un piatto semplice che raccoglie in se i frutti della terra Sabina, Olio e extravergine di olive e pomodori locali con vestiti tipici.


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Mercatini periodici a tema



Nasce nel 2020 PUNTOCOM ! Una iniziativa del Comune che intende dar vita alle Piazze insistenti sul territorio con una serie di eventi "mercatini" all'insegna dell'artigianato e prodotti locali con cadenza mensile ovvero la 2^domenica di ogni mese. Gli interessati possono produrre domanda compilando il modulo allegato e potranno consultare anche l'allegato regolamento
Info: info@comune.poggiocatino.ri.it www.comune.poggiocatino.ri.it


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Mangiare & Dormire

Bar Catino c’è

Bar - Affitta camere

piazza belvedere Catino
0765 411024

Tweety bar

Pizzeria

piazza indipendenza Poggio Catino
0765680645

Da Gustare

Olio extravergine di Oliva

La Panzanella

Gli Stringozzi

Le ciambelle salate di anice.

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