Poggio Catino

Palazzo baronale

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Palazzo baronale


Il palazzo baronale di Poggio Catino sorge sulla sommità del colle Moricone, accanto all'antica rocca medievale. L'edificio venne radicalmente modificato all'inizio del XVII secolo dalla famiglia Olgiati che lo trasformò in una sontuosa residenza nobiliare.
Il luogo dove sorge l'antico palazzo baronale, oggi sede degli uffici del Comune, ha sempre rivestito un importante ruolo strategico, difensivo e di rappresentanza del potere. Accanto al bastione fortificato della rocca sorgeva infatti la residenza nobiliare, sede dell'antica amministrazione. Alla fine del XV secolo, con la famiglia Orsini, cominciarono i primi lavori di ristrutturazione e abbellimento dell'edificio. Ma fu nel 1614, quando Settimio Olgiati divenne signore dei castelli di Catino e Poggio Catino, che il palazzo venne completamente rinnovato assumendo l'aspetto attuale. L'edificio fu ricostruito in forme grandiose seguendo l'andamento del terreno e legandosi ai fabbricati circostanti preesistenti. All'esterno fu realizzata una loggia ad arcate con affacciò sul giardino. Gli interni vennero decorati con affreschi, stucchi, marmi e specchi. Il grande salone per i ricevimenti oggi ospita la sala consiliare del comune e conserva un bel soffitto in legno a cassettoni vi è anche un piccolo ninfeo. All'interno del palazzo è ospitato anche l'Archivio locale che conserva gli antichi statuti cittadini.
Con la fine della dominazione degli Olgiati e con il decadimento dei privilegi feudali il castello passò di mano in mano attraverso una lunga serie di proprietari che, fortunatamente, conservarono integro l'aspetto della dimora seicentesca.
Dalla metà dell'Ottocento e per circa un secolo si sono succeduti diversi personaggi nella gestione del palazzo: i Sauve, benestante famiglia di Forano, il conte Orsini, il ginecologo prof. Umberto Biraghi di Roma, l'ingegnere inglese Anderson, l'attrice francese Yvonne Forneaux, il geometra Vittorio Termini.
Solo nel 1980 l'edificio venne acquisito dal Comune di Poggio Catino riportando così il palazzo alla sua originaria funzione di sede dell'amministrazione locale.
La Rocca di Poggio Catino Costruita sulla collina di Moricone intorno all’anno mille, in posizione eminente, costituì il nucleo fortificato intorno a cui si aggregò la Domus signorile costituita da strutture civili molto consistenti, protette da una possente cortina con torrioni e successivamente il Borgo. Con l'avvento degli Olgiati (primi anni del 1600) si verificò una rinascita economica significativa con l'incremento della produttività del patrimonio feudale e miglioro contratti agrari. Fu ristrutturato e ampliato il Palazzo Signorile (detto poi "Palazzo Olgiati"), realizzato l'acquedotto della Canale, ricostruita la Chiesa e incrementato il patrimonio edilizio del Castello. Di particolare importanza fu il miglioramento delle relazioni sociali.
Campanile San Nicola di Bari Nel posto dove sorgeva un’antica villa romana poi la vecchia Chiesa, ormai fatiscente e inagibile, il Marchese Settimio Olgiati eresse dalle fondamenta il nuovo Tempio costituito dalla navata centrale e da due navate laterali con il soffitto a volta. Era il 1621. Fu consacrata dal Card. Carlo Rezzonico il 19 Luglio 1774. Murata in una parete della navata destra, vi si conserva un'Urna cineraria di travertino risalente al II° secolo d.C. con fregi decorativi ed una iscrizione: . D. M. CERCENIA LAURENTINA VIXIT ANNO X MENSES X DIES XXV F. M. F. ( Agli Dei Mani - Cercenia Laurentina. Visse Anni 10 Mesi 10 Giorni 25. La madre fece alla figlia ) Sull’ altare di Sant’Elena (in fondo alla navata di destra) è conservato in buono stato una tela cinquecentesca di scuola umbro-romana raffigurante la Santa con la Croce, vicino all’altare c’è una lapide ( dietro cui sono custodite le ceneri) che ricorda Ippolita moglie di Giovanni Battista Olgiati morta all’età di 30 anni il 30 gennaio 1634.