Scandriglia


  • Scandriglia sorge su un territorio collinare, caratterizzato da colture di ulivo, sulle propaggini settentrionali del Parco Regionale dei Monti Lucretili


  • Altezza:


    535m s.l.m.

  • Superficie:


    63,35km²

  • Popolazione:


    ~3.125

La nostra storia


Le origini storiche della cittadina di Scandriglia si perdono nel mito e nella leggenda romana. Sin da quel tempo il territorio di Scandriglia era occupato da una prospera cittadina chiamata Mefila, nome di ispirazione greca, giacchè è parere di vari storici romani, anche se non molto attendibili, che la Sabna ospitasse in tempi remoti una colonia geca fusasi poi con la popolazione d'origine. Sorto l'astro di Roma questa cittadina seguì presto le sorti di tutto il territorio sabino, diventando con tutta la Sabina "Il fior d'Italia" ed il più sicuro appoggio della repubblica romana, come puntualizza pieno d'ammirazione M. T. Cicerone, che vide in
questa regione l'incarnazione originale della "virtus" romana comprendente la frugalità e la laboriosità, nonché un'innata fierezza ed un'indomata bellicosità.
Durante la dominazione Romana Mefila ospitò ville patrizie e diventò quasi totalmente il fondo agrario della ricca famiglia senatorìale degli Scandillii. Dal nome dì quel tempo "FUNDUS SCANDILUANUS" deriva l'attuale denominazione.
Nel territorio comunale, in località Monte Calvo, in seguito ad accurati scavi archeologici effettuati già dal 1824 e poi proseguiti tra la fne del 1900 e l'inizio del nuovo millennio, sono venuti alla lucei resti di una sontuosa villa romana risalente al l secolo d.C.di proprietà di BRUTTI l PRAESENTES.
In questa località sono state trovate le tracce di costruzioni imponenti e numerosissime statue marmoree ben conservate. Molte di queste opere sono al museo Borghese di Roma, altre al N. Carlesberg Glyptotek di Copenaghen.

Scandriglia


Scandriglia sorge su un territorio collinare a 535 metri di altezza sul livello del mare, caratterizzato da colture di ulivo, sulle propaggini settentrionali del Parco Regionale dei Monti Lucretili, al cui interno si trovano i rilievi di Monte Pellecchia (1368 m), Cima di Coppi (1211 m), Cima Casare ne (1191 m) e Monte Serra popolo (1180 m).
Il suo territorio si estende per 63,35 km2, e lambisce la Provincia di Roma, da cui dista circa 60 Km, confinando con i paesi di Nerola, Montorio Romano e Monteflavio.

Cosa vedere

Palazzo degli Anguillara (XV secolo)

Palazzo signorile ben conservato dalle architetture rinascimentali con inserimenti tardo gotici, la finestra bifora e portali marmorei ad ornamento della facciata principale; conserva affreschi della scuola di Antoniazzo Romano.


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Chiesa dell’Assunta

Impianto medioevale (costruita nel secolo X) con rifacimenti settecenteschi; nell'interno sono conservate pitture del '500 e del '600 e una scultura lignea policroma raffigurante la Vergine col Bambino attribuita al XVI secolo. Il campanile della chiesa è costruito su una torre di guardia romana.


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La Rocca

Nelle immediate vicinanze della Chiesa dell'Assunta, offre testimonianze spiccatamente medioevali.


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Chiesa di Santa Maria del Colle

Presso la frazione Ponticelli il monumento di maggiore interesse è la duecentesca chiesa di S. Maria del Colle, nel comune di Scandriglia, situata in origine fuori le mura del castrum di Ponticelli è attualmente all’interno del paese adiacente alla via principale della frazione. La chiesa di Santa Maria del Colle è considerata per tradizione una delle più antiche della Sabina, e sempre la tradizione narra che l’edificio sia stato consacrato dal primo vescovo sabino, San Lorenzo il Siro. Restaurata profondamente a causa del forte stato di degrado in cui si trovava nel 1968, oggi la chiesa si presenta caratterizzata dai lineamenti medievali e presenta su tutti i fronti una muratura a vista composta da blocchetti calcarei; la facciata è delineata da un profilo a capanna con mensoline di coronamento, un unico ingresso inserito in un portale in pietra con lunetta cieca e sopra, a conclusione della facciata troviamo un edicola romanica con colonnine a tortiglione, sostenute da mensole e sostenenti a loro volta, mensole sulle quali poggia la volticina delle edicola stessa. La chiesa è ad unica navata con abside emergente e semicircolare. L’interno della navata centrale è intonacato ma presenta ampie pezzature di affreschi risalenti a varie epoche risalenti probabilmente dal XIII secolo. A destra del presbiterio troviamo un pulpito in pietra con opere pittoriche di recente composizione. La copertura nella navata è composta da un tetto a vista a due falde sostenuta da una serie di capriate mentre nel presbiterio troviamo un calotta semisferica. Nella parete laterale destra, poggiante su un pilone emergente in muratura in pietra, è presente anche un campanile a vela a una fornice posto di taglio rispetto al prospetto principale. La pavimentazione è in cotto. All’interno sono conservate frammenti di affreschi, tra cui una Crocifissione in controfacciata, nelle pareti laterali La morte della Vergine e San Giorgio.


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Convento di San Nicola

Nel territorio all'interno del Parco località interessante e suggestiva è il convento di San Nicola, costruito nel secolo XV su una chiesetta del XII secolo, sulla montagna che sovrasta Scandriglia, Monte Pereatti. Del convento resta un trittico in tavole dipinte attualmente custodito presso i locali del Comune.


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Cima Coppi

In prossimità di Cima Coppi (Petra Demone 1211 m) è possibile individuare i resti di antichi insediamenti, di una torre di avvistamento e di un altare a Giove Cacuno.


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Monastero Benedettino di San Salvatore Minore

Alle pendici di Monte Pendente, perfettamente conservato, sorge il monastero benedettino di San Salvatore Minore; da qui è possibile raggiungere un'antica strada di collegamento denominata "Ginocchio du bove", utilizzata un tempo per scambi di merci tra le popolazioni originarie di Scandriglia e Orvinio. Sempre nella zona di Monte Pendente, in località Le mura (Rocca Sollana) sono presenti resti di antiche abitazioni, sorte ad opera delle popolazioni locali nel periodo dell'invasione dei Saraceni (dall'875 al 925).


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Resti di villaggi abbandonati

Resti di villaggi abbandonati sorgono anche nei territori Castellutius e Macla Felcosa (750 s.l.m.).


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Ponte del diavolo

Situato nella Valle Vara, lungo l’antico tracciato della via Salaria il Ponte del diavolo risale al II secolo A.C. La struttura è alta circa 13 metri nel punto più elevato, lunga 20 e larga circa 6,70, e più che un ponte è in realtà un possente muraglione in pietra squadrata che, oltre a consentire il passaggio da un versante all’altro, fungeva da briglia per il controllo delle acque del Fosso delle Vurie. E’ costituito da 14 file di blocchi di calcare locale alti in media 90 cm e lunghi fino a 120 cm ; i massi che non sono cementati tra loro, nè mostrano traccia di grappe di legamento, presentano spesso i fori utilizzati per la loro messa in opera, soprattutto sulle testate. A valle il fronte del muraglione è rinforzato da sette speroni che mostrano una leggera pendenza a scarpa; un grande foro, configurato a ponticello e coperto da monoliti con funzioni di architravi, tra il IV e il V pilastro consente lo scolo delle acque alluvionali. Sul lato a valle del viadotto, oltre il fosso, è presente uno zoccolo quadrangolare in pietra squadrata che occupa una parte della carreggiata; si tratta probabilmente di una base monumentale che sosteneva un elemento che rimarcava la particolare importanza del luogo quale confine tra il territorio di Cures e quello di Trebula Mutuesca. La struttura, per lo stato di conservazione e per la sua imponenza, è tra le più importanti opere di età romana rimaste lungo il tracciato dell’antica Salaria.


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Eventi

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I sapori della tradizione Sabina


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Mangiare & Dormire

Agriturismo Vorroni

Strada provinciale per Orvinio
3476554458

La Locanda dell'Olio

Agriturismo

Via Scandriglia per Santa Maria delle Grazie
3281311343

Ristorante il Piattello

Ristorante

Strada Provinciale Per Orvinio Km 5,500 Località I Fontanili
0765 878534

Ristorante la Fonte

Ristorante

Viale Carducci 63
0765 878555

Ristorante Sapori di mare

Ristorante

Via Salaria Nuova Km 52.500
0765 841659

Da Gustare

Sagne (fettuccine di pasta all’uovo fatta a mano)

Ricetta:
Ingredienti
Per le sagne utilizzate i seguenti ingredienti:
• 400 grammi di farina
• 4 uova
• un pizzico di sale
Per preparare il sugo, invece, fate riferimento ai seguenti ingredienti:
• 500 grammi di guanciale
• 50 grammi di pancetta
• 50 grammi di carne macinata di vitello
• 1 bottiglia di passata di pomodoro
• olio extravergine d’oliva
Procedimento
Iniziate dalla preparazione del sugo. Fate rosolare la pancetta e il guanciale con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva. Aggiungete la carne tritata di vitello e poi il pomodoro. Lasciate cuocere per circa 30 minuti a fiamma bassa.
Mentre cuoce il sugo, passate alla preparazione delle sagne. Mettete la farina a fontana su un ripiano e sulla sommità disponete le uova e un pizzico di sale. Amalgamate le uova, per farle assorbire dalla farina e poi impastate, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Potete aggiungere anche un po’ di acqua calda, se l’impasto tende a formare dei grumi. Riponete l’impasto a riposare per circa 30 minuti. Poi stendetelo, per ricavarne una sfoglia. Tagliate in senso verticale la pasta con un coltello, per ottenere le fettuccine.
Poi fate cuocere la pasta in acqua bollente e salata per qualche minuto.
Scolatela e passatela in padella insieme al sugo. Potete servirla anche con del parmigiano o del pecorino.

Ciambelline di magro

Occorrono 1 litro di olio, 1 litro di vino, 1 kg di zucchero, scorze di limone ed arancia grattugiati; farina: quanta raccolta dall'impasto, 3 kg circa.

Frittelli

Ricetta tipica, tradizionale del primo assaggio con l'olio appena uscito dal frantoio.
La pastella viene fatta con uova, vino bianco, farina e sale.
Porzioni di cavolfiore precotto, o spicchi di mela, vanno passati nella pastella e fritti, chiaramente, nell'olio d'oliva di Scandriglia.

Murzillitti

Ingredienti: 1 kg di miele, 1 kg di noci, 2 uova, 1 bicchiere di olio, cannella, pepe e noce moscata; farina nella quantità raccolta dall'impasto.
Una volta ottenuto l'impasto, lo stesso va spianato, con uno spessore di circa un cm, un cm e mezzo e quindi tagliato in tanti rombi con un'apposita forma di legno ("stampu"). Questo rombo, di legno veniva realizzato dagli uomini, di solito usando legno di noce, acero, ginepro e personalizzato con iniziali o vari disegni intarsiati.
Ottimo dolce natalizio può conservarsi anche per dei mesi, gioia dei piccoli e specialmente dei grandi, grazie al suo gusto piccante che durante la degustazione si accompagna bene con un buon bicchiere di vino.

Frittellu

Quando si faceva il pane (di solito una volta a settimana), con la stessa pasta a volte si realizzava una focaccia, che veniva condita con pezzi di pomodoro, sedano, cipolla, basilico ed Olio.

Sagne “stracciate”

E’ un pasto povero e semplice, retaggio di un periodo in cui la ristrettezza economica era realtà dei più.
S’impasta la farina con dell’acqua, col mattarello si stende la “sfoglia” fino a farla diventare larga e sottile.
Si strappa con le mani in modo irregolare la sfoglia di pasta e i vari pezzetti vengono messi in un recipiente con dell’acqua bollente.
Dopo pochissimi minuti di cottura si tira fuori la pasta ormai cotta e la si versa in una teglia dove si condisce con dell’olio d’oliva, si aggiunge ancora dell’aglio, del peperoncino e del formaggio pecorino. Non resta altro che degustare ed apprezzare tale pasto antichissimo.

Biscotti “retagliati”

Ingredienti di questo dolce sono la farina, lo zucchero, le uova, l’olio, le nocciole e il limone grattugiato.
Formata del tutto una pasta uniforme, la si ritaglia in tanti pezzettini che vengono cotti al forno.

Mappa & Contatti

Sito Web Comune


  • Carabinieri

    0765 878801

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