Frasso Sabino
Altezza:
412m s.l.m.
Superficie:
4,39km²
Popolazione:
~723
La nostra storia
Le origini del Paese si attestano al X secolo, quando apparteneva all’abbazia di Farfa.
La prima apparizione è infatti del 955 sul “Regestum Farfense”, dove viene registrato che Sindari e Gauderisio donano all’abbazia terre “locus ubi dicitur ad Frassum”. Successive citazioni compaiono nel corso di tutto l’XI secolo. Quindi il castello e l’abitato passarono nelle mani della famiglia Brancaleoni e successivamente ai Cesarini, divenendo infine proprietà degli Sforza Cesarini nel XVII sec. Frasso passò poi alla Camera Apostolica, allo Stato Pontificio ed in ultimo venne annesso al Regno d’Italia.
Il castello, detto “Sforza Cesarini” dal nome della famiglia che più a lungo ne detenne il possesso, è stato oggetto di un recente restauro, dopo aver subito nei secoli numerose modifiche. L’edificio odierno si sviluppa su una precedente struttura e la presenza di beccatelli induce a datare la torre tra il XIV ed il XV secolo. Attualmente il castello ospita abitazioni private ed è sede, nel mese di agosto, della manifestazione concertistica “Frasso in Misica”.
Notevoli anche le evidenze archeologiche romane sul territorio: oltre a tre tombe di epoca, chiamate localmente “i Torracci”,
risulta particolarmente interessante la Grotta dei Massacci, tomba monumentale di grandi dimensioni situata nel territorio di Osteria Nuova, frazione corrispondente alla stazione romana Ad Novas della via Salaria.
La prima apparizione è infatti del 955 sul “Regestum Farfense”, dove viene registrato che Sindari e Gauderisio donano all’abbazia terre “locus ubi dicitur ad Frassum”. Successive citazioni compaiono nel corso di tutto l’XI secolo. Quindi il castello e l’abitato passarono nelle mani della famiglia Brancaleoni e successivamente ai Cesarini, divenendo infine proprietà degli Sforza Cesarini nel XVII sec. Frasso passò poi alla Camera Apostolica, allo Stato Pontificio ed in ultimo venne annesso al Regno d’Italia.
Il castello, detto “Sforza Cesarini” dal nome della famiglia che più a lungo ne detenne il possesso, è stato oggetto di un recente restauro, dopo aver subito nei secoli numerose modifiche. L’edificio odierno si sviluppa su una precedente struttura e la presenza di beccatelli induce a datare la torre tra il XIV ed il XV secolo. Attualmente il castello ospita abitazioni private ed è sede, nel mese di agosto, della manifestazione concertistica “Frasso in Misica”.
Notevoli anche le evidenze archeologiche romane sul territorio: oltre a tre tombe di epoca, chiamate localmente “i Torracci”,
risulta particolarmente interessante la Grotta dei Massacci, tomba monumentale di grandi dimensioni situata nel territorio di Osteria Nuova, frazione corrispondente alla stazione romana Ad Novas della via Salaria.
Frasso Sabino
Frasso Sabino (U Fràssu in dialetto sabino) è un comune di 739 abitanti della provincia di Rieti. Sorge a 412 metri di altezza sul livello del mare, sulle propaggini meridionali dei monti Sabini.
Nel territorio comunale si trovano le sorgenti del fiume Farfa, sulla cui riva sinistra sorge l’abitato.
È convinzione diffusa che il nome derivi dall’abbondanza dei frassini che circondavano il paese, benché oggi non ve ne sia quasi più traccia.
Altre fonti vorrebbero Invece il nome derivante dal latino “fraxare”, montare la guardia, oppure dal fragoroso rumore delle sorgenti del fiume Farfa, che scorrono “fra i sassi” ed il cui suono è tuttora udibile.
Nel territorio comunale si trovano le sorgenti del fiume Farfa, sulla cui riva sinistra sorge l’abitato.
È convinzione diffusa che il nome derivi dall’abbondanza dei frassini che circondavano il paese, benché oggi non ve ne sia quasi più traccia.
Altre fonti vorrebbero Invece il nome derivante dal latino “fraxare”, montare la guardia, oppure dal fragoroso rumore delle sorgenti del fiume Farfa, che scorrono “fra i sassi” ed il cui suono è tuttora udibile.
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