Cantalice


  • Cantalice poggia sulle pendici dei Monti Reatini e si affaccia sulla piana di Rieti dominandola dall'alto


  • Altezza:


    660m s.l.m.

  • Superficie:


    37,62km²

  • Popolazione:


    ~2.576

La nostra storia


La prima citazione di Cantalice risale al 1081. L‘origine del paese si fa dunque risalire all’epoca tarda romana quando, in seguito a numerose invasioni da parte dei saraceni, le frazioni vicine a Cantalice (Rocca di Sopra, Rocca di Sotto e Rocchetta) si unirono per costituire un centro inattaccabile.
Il centro appare isolato ed inespugnabile grazie alla scabrosità del colle dove sorge il paese ed alle case serrate tra loro fino al punto più alto dominato dal Torre del Cassero.
L’insediamento era articolato nella rocca, di cui oggi resta la torre con cisterna interna, più volte risistemata come dimostra la forma in parte cilindrica,in parte rettangolare, che dominava dal ripido sperone l’accesso alla montagne e il villaggio che si era formato a poco a poco, ai piedi della struttura fortificata.
Il nome Cantalice deriva dalla contrazione di due termini,uno greco e l’altro latino, cata ed ilex (presso il leccio); si narra infatti che un leccio sia nato da una roccia bianca dietro la sagrestia della Madonna delle Grazie.
Nel corso della storia il paese fu al centro di numerose controversie territoriali con Rieti e con i castelli vicini. Verso la metà del XIII secolo, il papa concede Cantalice e il territorio limitrofo al re di Napoli Carlo d’Angiò per aver da lui avuto l’aiuto a contrastare i Ghibellini italiani sostenitori degli Svevi e delle prepotenze dell’impero germanico.
Un iniziale tentativo di Rieti di attrarre in città gli abitanti di Cantalice fu attuato nel 1304 per mezzo di un invito all’inurbamento dietro concessioni di privilegi ed esenzioni fiscali. Allettata dall’idea di possedere Cantalice, Rieti promette infatti concessioni di speciali protezioni contro ogni nemico permettendo l’annessione dei cantaliciani nell’esercito, dando loro anche il diritto di partecipare al parlamento, chiedendo però l’impegno da parte degli abitanti della Rocca di trasferirsi nel territorio reatino pagando determinate tasse e un tributo di 100 fiorini d’oro.
I primi disaccordi vennero fuori pochi decenni dopo per poi aumentare di asprezza tra il XV e il XVI secolo quando si inserirono nel contesto di un’instabilità generalizzata per una serie di conflitti con i comuni limitrofi di Poggio Bustone e Rivodutri, spalleggiati da Rieti.
Proprio per difendersi dalle angherie dei vari feudatari, Cantalice concorse al progetto di Carlo II di creare una nuova città che in onore del suo primogenito, Roberto Duca di Calabria si sarebbe chiamata Cittaducale.
Nel 1308, con la fondazione di Cittaducale, Cantalice entrò a far parte dei suoi confini e, nel 1348, si assiste alla firma del capitoli di pace tra Rieti e Cittaducale. Fu cosa di breve durata: nel 1376 si riaccesero le lotte.
In questo clima di endemica guerriglia, le fortificazioni furono più volte rinforzate; nel 1437 persino i Reatini costruirono un nuovo fronte di difesa sulla cima del Montegambero, così come nel 1377 avevano fondato allo stesso scopo di difesa Castelfranco.
È in quest’epoca che accade la tipica lotta tra Cantaliciani e Reatini per la “ troja rapita ” sul quale fatto lo spoletino Loreto Vittori ebbe a scrivere un poema in ottave dal titolo la “la troja rapita” che prende a modello la “Secchia Rapita” di Tassoni.
I giochi della politica internazionale del tempo portarono Cantalice sotto il papato. Con il trattato di Terracina del luglio 1443, il papa concedeva al re di Napoli, a titolo di vicariato, il governo di Terracina e Benevento e, in cambio il papa otteneva Cittaducale, Cantalice, Accumoli e Leonessa.
Questa situazione durò solo 4 anni perché Niccolò V dovette ricederli al Regno di Napoli il 20 marzo 1447 per le spese della guerra delle Marche.
Nel 1485 Cantalice rafforzò l’alleanza con Cittaducale contro gli aquilani che avevano fatto alleanza col papato. La contrapposizione al papato nasceva dalla consapevolezza che sottomettersi alla Stato della Chiesa significava sottomettersi a Rieti. Alla fine del 1485 si ebbero le prime avvisaglie di quanto nel marzo ’86 divenne una vera e propria guerra. La pace si sarebbe raggiunta solo l’11 ottobre quando la città di L’Aquila innalzò la bandiera aragonese.
Il 25 giugno 1502 papa Alessandro VI, per richiesta di Cantalice, formava la diocesi autonoma di Cittaducale.
Il Viceré stesso Ferdinando Alvarez de Toledo, Duca d’Alba, inviò in aiuto ai Cantaliciani in seguito all’ennesimo conflitto con i reatini, un robusto esercito di 7000 uomini, comandati da Ascanio della Cornia. Quando giunse, l’assedio era già stato tolto. Il viceré avuta notizia del felice esito della guerra e della ritirata dei reatini, per onorare l’ordine e la fedeltà dei cantaliciani li esentò per 25 anni dai pagamenti fiscali perché restasse memoria di quanto accaduto, ordinò che intorno all’ama fosse scritto il motto “ fortis Cantalica fides ” e fosse inserita un’aquila nello stemma che da allora si presenta così ordinato: scudo coronato con torre di oro in campo azzurro, ai lati leone rampane e l’elce ramoso, sopra l’aquila, sotto il motto suddetto.
Nel 1539, Cantalice fu infeudato dall’imperatore Carlo V alla figlia naturale Margherita d’Austria, sposa di Alessandro de’ Medici ed in seconde nozze di Ottavio Farnese. Il dominio farnesiniano su Cantalice durò fino al ‘700. L’attenzione di Margherita d’Austria fu subito richiamata dalle controversie tra i paesi in suo possesso, ragion per cui provvide non solo a ripararli dalle scorrerie dei briganti ma anche a rimuovere ogni causa di animosità e di dissidi tra città e Rieti: affidò ad appositi commissari la determinazione dei confini e consacrò una serie di condizioni. Morti Margherita ed Ottavio prendeva il possesso di Cantalice Alessandro Farnese che si impegnò efficacemente a far rispettare la pace firmata: la forza della legge rendeva ormai inutili i tentativi dei Reatini di ricorrere alle armi.
Con il XVII secolo iniziava per Cantalice un periodo di decadenza che culminava nel 1655 con le lotte intestine tra famiglie Cantaliciane (Lancia, Tafani, Marritto, Carbuglia). Lo scompiglio generale aumentava per le continue incursioni delle bande brigantesche che si andavano diffondendo nel territorio perché si pagasse loro e non al regio tesoriere il fisco. Una di queste bande fu guidata da Giuliano Micheli.
Nel 1761, si estinse la linea maschile della famiglia Farnese; con la morte del duca Antonio i beni passarono ad Elisabetta Farnese, moglie di Filippo V di Spagna e, subito dopo, con l’ascesa al trono delle due Sicilie di suo figlio Carlo III, fu ridisegnato l’assetto giurisdizionale del regno.
Già nel 1716, Cantalice aveva avuto l’autorizzazione a scindersi dal governo di Cittaducale e a nominare un proprio governatore. Questo processo di sviluppo economico e sociale ebbe il suo coronamento con la concessione del titolo di città. Passata la parentesi del periodo Farnese, un periodo di benessere si ebbe dopo il ritorno nel regno di Napoli. Dopo i fatti di marzo 1821 e la sconfitta di Pepe, ricomparvero i briganti.
Il colera negli anni ’40 comportò dannose conseguenze e i nuovi confini tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie spezzava l’unità territoriale di Cantalice. Cantaliciani figurarono sia nelle truppe garibaldine quanto nell’esercito regolare.

Cantalice


Cantalice poggia sulle pendici dei Monti Reatini e si affaccia sulla piana di Rieti dominandola dall'alto con una vista sui tre laghi che ricadono nel suo territorio: il Lago Lungo o 'di Cantalice', il Lago di Ripasottile (che insieme formano la Riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile) e il più nascosto Lago di Ventina.
Nel territorio di Cantalice si trova la Riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile dove un percorso naturalistico intorno ai laghi connette alcune cascine su palafitte per l'avvistamento e la fotografia della fauna lacustre presente sulle rive dei laghi. Il borgo medievale arroccato su una collina, si divide in due parti:
  • Cantalice Superiore, comprendente il centro storico
  • Cantalice Inferiore, costituita dalla parte moderna del paese

Cosa vedere

Chiesa di San Felice da Cantalice

L'antico paese medievale è sovrastato dalla Chiesa di San Felice da Cantalice realizzata direttamente sull'area dove sorgeva l'antica casa del santo. Di stile barocco, mostra una pianta a croce latina con raffigurazioni dei miracoli attribuiti al Santo nella sua cupola. Un organo a canne del '700 è visibile all'interno.


Scopri

Chiesa di Santa Maria

Circa a metà del percorso la scalinata che attraversa il paese si apre su una piccola piazza nei pressi della chiesa di Santa Maria costruita per sancire l'unione delle antiche rocche che costituirono il Castello di Cantalice. Caratteristico il suo antico portale datato del 1548. Sulla sinistra della chiesa si può ammirare un antico portico.


Scopri

Palazzo Ramacogi

Antico palazzo, sopra al portone d'ingresso è possibile notare lo stemma della Famiglia Ramacogi, raffigurante una sorta di scudo con una rosa nella sua sommità. Nella facciata esterna del Palazzo Ramacogi, è presente una loggia cinquecentesca a cinque arcate.


Scopri

Borgo medievale

L'antico borgo medievale è tagliato da una caratteristica scalinata che lo percorre tutto. Al di sopra domina la cima del Terminillo. Il borgo culmina nella torre difensiva e nell'imponente chiesa di San Felice.
La scalinata di Cantalice dalla cima sino alla piazza di Cantalice inferiore è fatta di case in pietra, scale, fontane e piccole chiesette o icone di culto. Lo spazio ristretto dei vicoli è in netto contrasto con gli improvvisi spazi aperti che si possono godere affacciandosi da un muro o da una delle antiche porte di accesso del paese.


Scopri

Eventi

Rievocazione miracolo delle fave


10 Marzo



Scopri

Festa San Giuseppe


19 Marzo



Scopri

Festa Maria SS.MA delle Grazie


Ultima domenica di Aprile



Scopri

San Liberato


15 Maggio



Scopri

Festa in onore di San Felice da Cantalice


18 Maggio


Santo Patrono della Città di Cantalice e della Diocesi di Rieti Maggio Festa Madonna della Misericordia


Scopri

Festa Madonna della Grandine


2 Giugno



Scopri

Raduno auto storiche


Giugno



Scopri

Sant Antonio da Padova


Giugno



Scopri

Concerti al Chiostro


Agosto



Scopri

Apertura del estiva Santuario di San Felice all’Acqua


14 Agosto - 20 Ottobre



Scopri

Mangiare & Dormire

IL BARONE

Agriturismo

Via G.Garibaldi snc
0746 653952

Cucina tipica carne chianina di allevamento

LA MENTUCCIA

Bed & Breakfast

Via Santa Corce 78

La Mentuccia il posto ideale per il pellegrino che vuole vivere pienamente il Cammino di San Francesco, senza rinunciare a visitare la città di Rieti ed il monte Terminillo. Il nostro B&B è anche particolarmente indicato nel periodo invernale poiché permette di godere la neve del Terminillo di giorno e la vitalità reatina di notte.

LA PANNOCCHIA

Ristorante

Via A.Costa 123
0746 653246
lapannocchia83@libero.it

Cucina tipica locale Strengozze

Da Gustare

STRENGOZZE

Un piatto semplice e genuino che racchiude in sé l’intera storia di un borgo. Acqua, farina, pomodoro e aglio sono gli ingredienti con i quali si preparano le “strengozze”, un particolare primo piatto che Cantalice festeggerà nel fine settimana del 24 e 25 agosto; una deliziosa pasta fatta a mano – riconosciuta nel 2006 dalla Regione Lazio come prodotto tipico tradizionale – il cui condimento è impreziosito dal profumo della persa, una pianta simile alla maggiorana che cresce proprio in questo tratto della provincia di Rieti.

Mappa & Contatti

Pagina Comune

Sito Web Comune


  • Comune

    protocollo@comune.cantalice.ri.it

    protocollo@comune.cantalice.ri.it
  • PEC

    protocollo@pec.comune.cantalice.ri.it

    protocollo@pec.comune.cantalice.ri.it
  • Comune

    0746653119

    0746653119
  • FAX

    0746653951

    0746653951