Antrodoco
Altezza:
525m s.l.m.
Superficie:
63,90km²
Popolazione:
~2.439
La nostra storia
In epoca romana, nel 27 a.C. Interocrium è stata una mansio, una stazione di posta sulla via Salaria. Fu un centro che vide tra i suoi ospiti l'imperatore Vespasiano e i suoi figli Tito e Domiziano. Fonti latine menzionano anche le proprietà terapeutiche delle sue acque solfuree, rinomate anche nel Settecento, nell'Ottocento e fino agli anni '80 del Novecento in tutta la zona, ora abbandonate.
In età medievale, fu costruita una cittadella nella parte alta del paese, la "Rocca" un avamposto inespugnabile e strategicamente importante lungo la Via degli Abruzzi e della transumanza. In seguito alla conquista normanna, Antrodoco venne a far parte del Regno di Sicilia e da Ruggero II fu concesso come feudo in capite a Raimondo da Lavareta. Ai Lavareta fu tolto nel 1226, a seguito di un assedio al castello ordinato dall'imperatore Federico II ed affidato a Rainaldo di Urslingen, duca di Spoleto, e a suo fratello Bertoldo. Ma i due fratelli si ribellarono all'impero e tennero per loro il castello, che fu riconquistato dalle truppe imperiali nel 1233; nel 1382 fu comprato da Giovanna II di Napoli per 11.000 Fiorini.
Nel XIII sec. il contado di Antrodoco contribuì con il più alto numero di castelli alla fondazione della Citta dell'Aquila, dopo lo stesso capoluogo abruzzese. I castelli fondatori furono: Antrodoco, Corno, Cesura, Piscignola, Rocca di Fondi e Rocca di Corno.
Nel 1821 la cittadina fu teatro della prima battaglia del Risorgimento Italiano. Lo scontro ebbe luogo tra il 7 e il 9 marzo, prevalentemente nelle gole di Antrodoco, dove si fronteggiarono le truppe napoletane capitanate da Guglielmo Pepe e l'esercito austriaco, guidato dal generale Frimont. Pepe ebbe la peggio e Frimont venne ricompensato dal suo re, Ferdinando I, con il titolo di Principe di Antrodoco. Nel 1860 Antrodoco, già parte del Regno delle Due Sicilie, diventa parte del Regno d'Italia. Nel 1927 Antrodoco, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali voluto dal regime fascista, entrò a far parte della appena costituita Provincia di Rieti, dopo essere stata per circa seicento anni capoluogo di mandamento del Circondario di Cittaducale, parte della Regione dell'Abruzzo Ulteriore del Regno di Napoli.
In età medievale, fu costruita una cittadella nella parte alta del paese, la "Rocca" un avamposto inespugnabile e strategicamente importante lungo la Via degli Abruzzi e della transumanza. In seguito alla conquista normanna, Antrodoco venne a far parte del Regno di Sicilia e da Ruggero II fu concesso come feudo in capite a Raimondo da Lavareta. Ai Lavareta fu tolto nel 1226, a seguito di un assedio al castello ordinato dall'imperatore Federico II ed affidato a Rainaldo di Urslingen, duca di Spoleto, e a suo fratello Bertoldo. Ma i due fratelli si ribellarono all'impero e tennero per loro il castello, che fu riconquistato dalle truppe imperiali nel 1233; nel 1382 fu comprato da Giovanna II di Napoli per 11.000 Fiorini.
Nel XIII sec. il contado di Antrodoco contribuì con il più alto numero di castelli alla fondazione della Citta dell'Aquila, dopo lo stesso capoluogo abruzzese. I castelli fondatori furono: Antrodoco, Corno, Cesura, Piscignola, Rocca di Fondi e Rocca di Corno.
Nel 1821 la cittadina fu teatro della prima battaglia del Risorgimento Italiano. Lo scontro ebbe luogo tra il 7 e il 9 marzo, prevalentemente nelle gole di Antrodoco, dove si fronteggiarono le truppe napoletane capitanate da Guglielmo Pepe e l'esercito austriaco, guidato dal generale Frimont. Pepe ebbe la peggio e Frimont venne ricompensato dal suo re, Ferdinando I, con il titolo di Principe di Antrodoco. Nel 1860 Antrodoco, già parte del Regno delle Due Sicilie, diventa parte del Regno d'Italia. Nel 1927 Antrodoco, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali voluto dal regime fascista, entrò a far parte della appena costituita Provincia di Rieti, dopo essere stata per circa seicento anni capoluogo di mandamento del Circondario di Cittaducale, parte della Regione dell'Abruzzo Ulteriore del Regno di Napoli.

Antrodoco
Posto in una posizione privilegiata, crocevia tra l’antica via Salaria che collega Roma (98 km) e Ascoli (90 Km) e la S.S. 17 per L’Aquila (32 Km), Antrodoco rappresenta uno dei centri più vivaci del territorio reatino, anche dal punto di vista commerciale. Il paesaggio è dominato dalla Rocchetta, l’antico castello solo in parte leggibile che conserva il suo fascino per la bellissima vista che offre sulla vallata. Scorci poetici di vicoli nei quali la luce è riverberata dai caratteristici sanpietrini bianchi accolgono i visitatori e li conducono all’apertura improvvisa su Piazza del Popolo, salotto della città e sede del tradizionale mercato domenicale
Quello di Antrodoco è un territorio di elevato valore ambientale ed è caratterizzato da una notevole biodiversità circondanto dai tre massicci: il monte Giano, il monte Nuria e il Terminillo Una fitta rete di sentieri e mulattiere permettono la pratica del trekking e della mountain bike anche grazie all’attivismo del CAI e dell’Ass. MTB Monte Giano.
Ad arricchire il territorio antrodocano, da menzionare il piccolo borgo di Rocca di Fondi, alle falde del Nuria, che rappresenta un’oasi di pace con un panorama a 360° sulla valle e sui monti.
Quello di Antrodoco è un territorio di elevato valore ambientale ed è caratterizzato da una notevole biodiversità circondanto dai tre massicci: il monte Giano, il monte Nuria e il Terminillo Una fitta rete di sentieri e mulattiere permettono la pratica del trekking e della mountain bike anche grazie all’attivismo del CAI e dell’Ass. MTB Monte Giano.
Ad arricchire il territorio antrodocano, da menzionare il piccolo borgo di Rocca di Fondi, alle falde del Nuria, che rappresenta un’oasi di pace con un panorama a 360° sulla valle e sui monti.